giovedì 24 gennaio 2008

Vic Chesnutt "North Star Deserter"


Alcune canzoni hanno il difetto di avere un ritornello. Prendete "Ideaplatonica" dei Bluvertigo, per esempio: fintanto che uno ascolta la strofa, ci trova della roba bellissima (e soprattutto uno dei miei versi preferiti: "tre sono anche le fasi/ per capire mozart/ io sono ancora a quella intermedia/ quando ero piccolo mi divertiva/ e ora, stupidamente, non ascolto mozart", cioè la storia della mia vita, più o meno), ma quando arriva il ritornello non può che rimanere sconcertato dalla sua inguaribile e inspiegabile bruttezza, da ogni punto di vista immaginabile, e probabilmente anche da altri.
Ecco, il disco di Vic Chesnutt stavo per accantonarlo dopo il primo ascolto perchè una delle sue canzoni, "Splendid", soffre esattamente di questo identico problema: inizia benissimo, ma il ritornello è brutto e soprattutto parla di quanto è bello camminare per le campagne. Ora, io sono cresciuto in campagna e riesco a tollerare uno che canta di quanto sia bello andare in giro per le campagne solo se è costretto su una sedia a rotelle e se la musica fa perdonare il testo. Poi, ho scoperto che Vic chesnutt ha una carriera decennale alle spalle, è un artista serio e da quando ha diciott'anni è su una sedia a rotelle per un incidente automobilistico. Il ritornello di Splendid rimane orribile, ma ho deciso di saltarla a piè pari e ho riascoltato il disco un altro paio di volte. E dentro ci sono delle cose meravigliose: "Glossolalia", principalmente, che è un pezzo che nella sua cupezza riesce ad andare d'accordo con il giramento odierno (la genitrice è di nuovo in ospedale, maledizione), ma anche le altre canzoni sono piccole gemme grezze, grazie anche agli arrangiamenti di gentaccia uscita dal giro dei Silver Mt. Zion. Escluse solo la sunnominata Splendid (ma non poteva farla lunga 2 minuti, e tutta uguale, senza ritornelli?) e un altro paio in cui sembra di ascoltare Cat Stevens (che mi piace moltissimo, ma insomma, se lo voglio ascoltare mi ascolto l'originale...), lo sto ascoltando a ripetizione, perché a me, quando sono nervoso, stranamente i dischi tristissimi mi fanno un sacco bene.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Faccio coming out: la metà delle volte che citi un gruppo io devo aprire una finestra e lanciare youtube per scoprire di chi stai parlando :)

Quando sono nervosa adotto il metodo Ismaele: mi dirigo verso la prima pozza d'acqua disponibile e imbarco il cervello in attesa di una schiarita. In bocca al lupo alla genitrice...

frogproduction inc. ha detto...

ma sei una grande: come ho detto, la rilettura pre-natalizia è stata moby-dick, e quindi capisco. il problema è che non ho nè oceani nè laghi nè pozze mentali a disposizione, per ora. Ma c'è vic chesnutt su youtube? e ti è piaciuto?

frogproduction inc. ha detto...

ah, e crepi il lupo....

Anonimo ha detto...

vic chesnutt: Certo che c'é! :)
Cobbham Despair mi è piaciuta molto, forse perché è quella musicalmente più semplice ed immediata.

Sono un Ismaele che si accontenta di poco, (per ora),del pezzo d'Arno di Firenze per essere precisi. Sai, girano strane storie su un'enorme nutria bianca che si aggira in quelle acque fetide :)

frogproduction inc. ha detto...

nutria bianca: topy dick, dunque.... c'è materia per un altro fumetto....

frogproduction inc. ha detto...

ah, ho appena finito di leggere il fumetto che mi avevi consigliato, "questa è la stanza", di Gipi... è bellissimo davvero.