venerdì 30 maggio 2008

battuto sul tempo....

cioe', io volevo scrivere una roba su La Repubblica che e' giorni che si e' fissata con il fatto che uno dei cretini che ha fatto il Raid contro il campo nomadi a Roma avesse un tatuaggio del Che (che Repubblica interpreta come segno certo di essere di sinistra, mentre io lo interpreto come segno quasi certo d'essere cretino, o d'esserlo stato, e se non cretino ubriaco e casualmente vicino ad un tatuatore senza scrupoli), e anzi che persino uno di loro sia nero per affermare che il suddetto RAid non avesse connotazioni fascite e xenofobe. Che e', se mi si consente, un ragionamento che di logico non ha neanche l'odore. Matteo Bordone, pero', ha scritto esattamente quello che pensavo, e diciamo che mi sono risparmiato il fastidio. (Accidenti)

giovedì 29 maggio 2008

uno stato particolare di disordine

Vista da lontano l'italia e' abbastanza strana: il nuovo sport. a credere a quello che ne scrivono i giornali inglesi, e' dare fuoco alle cose: che poi siano mucchi di rifiuti a napoli o baraccopoli di zingari, non fa differenza, cio' che importa e' lo zeitgeist.
Poi improvvisamente gli italiani si svegliano e si accorgono che quegli immigrati che vogliono mettere in carcere o buttare fuori dall'Italia sono -grossomodo- gli stessi che gli tirano su le case a 2 euro l'ora invece che a venti o puliscono il culo all'anziana madre per seicento euro al meso invece che milleeduecento (piu' contributi). E che se punisci l'immigrazione clandestina (e questo lo volevano tutti, almeno tutti quelli che hanno votato il bunch of idiots attualmente detentore del potere politico) allora devi punire anche chi la sfrutta (cioe' chi impiega i clandestini) e chi la favorisce (tutti quelli che affittano appartamenti). Ecco dunque che non solo vogliamo che alcuni europei siano meno europei degli altri (i romeni, cosa per cui ci hanno preso in giro in maniera feroce, da queste parti), ma anche che alcuni delinquenti smettano di essere delinquenti, se delinquono per asciugare la bauscina ai cari genitori di cui non vogliamo piu' occuparci.
No, veramente, io li vorrei tutti in carcere, immigrati e italiani che ci hanno marciato su. Ma prima gli italiani, gli immigrati quando rimane spazio.
(scusate, post qualunquista, ma a distanza chissa' perche' mi viene di incazzarmi di piu').

mercoledì 28 maggio 2008

mensa, coinquilini, greenock e teiere con cui farsi la doccia

Sono stato accusato in privato di non descrivere mai l'ambiente in cui mi muovo, se non quando esso sfocia nel grottesco. In effetti una descrizione dell'intorno quotidiano non la faccio quasi mai, è che mi sembra di essere noioso. Raccontero' dunque un po' di cose sparse. Un po' di grottesco ci finirà sempre, ma grottesco è il mondo, e non l'Esposito che lo descrive.

Insomma, il centro nevralgico dell'IBM e' la mensa, che presenta a rotazione gli stessi piatti ogni giono della settimana. C'e' sempre una zuppa dall'aspetto malsano, a cui si puo' preferire il venerdi' il fish and chips, il lunedi le meatballs (che sono le polpette al sugo), che e' possibile utilizzare come topping non solo di uno squallido ma dignitoso riso in bianco, ma anche (cosa che va di moda tra nordici e scozzesi, ma anche fra italiani ben integrati) delle chips. A me la visione di un piatto di patatine fritte coperte da sugo con le polpette (o sugo all'amatriciana, ma questo e' il martedi') non mi crea per adesso una gran fame. Ma forse cambiero'. Il mercoledi' e il giovedi non so onestamente non so cosa preparano: il fatto e' che mi tengo distante dal bancone cucina (con veloci e rade puntate nella zona insalate), e mi porto la schiscetta o gamella che dir si voglia da casa. (ma oggi controllo: anche se ho le verdure preparate con dedizione ieri sera prima di dormire, mi spingero' fino all'estremo limite per vedere cosa offre la casa).

La casa non offriva granche': wurstel e patatine.

Non mi ero perso molto, gli scorsi mercoledi'.

I miei coinquilini sono facilmente caratterizzabili: c'e' il palestrato, quello che grugnisce e lo zoppo. Il palestrato e' quello con cui ho chiacchierato di piu'. E' simpatico, anche se mi perplime il fatto che consideri lo sporco che crea colpa della casa troppo piccola. Io cerco di fargli capire che e' un problema di coltura dei microbi, e non di diluizione spaziale, quello che mi angustia. Ma non c'e' verso. Si tratta di una battaglia che, gia' lo so, finiro' per perdere. Quello che grugnisce, per l'appunto, grugnisce. Molto spesso ride, a volte rutta. Una volta l'ho beccato ubriaco alla club house (che e'il pub solo per i dipendenti a cui ci si reca solitamente il venerdi' sera... E' meno triste di quanto sembri: il posto e' bello, tutto in legno, coi biliardi e le poltrone, la birra economica e alla fine siamo un migliaio di dipendenti e non si vedono sempre le stesse facce), e in quell'occasione ha sorriso e mi ha detto "DANIELLO!!!". Finora e' l'unica parola che gli ho sentito pronunciare. Lui e il palestrato passano le sere e i weekend a giocare alla playstation: sto meditando di trovare una ragazza ad entrambi, magari la cosa migliora il livello dell'igiene. Lo zoppo ha una cinquantina d'anni; si dice in giro fosse pieno di soldi, ma quando ha divorziato dalla moglie essi gli sono stati asportati chirurgicamente dal di lei avvocato. Sta chiuso quasi tutto il tempo in camera sua, ma ogni tanto attacca pipponi mitologici sulle volte che e' stato in Italia (e' belga). Sostiene oltretutto di aver visitato l'italia molte volte, ma di aver visto solo Hotel, aereoporti e una volta l'autostrada roma-milano.

L'Ibm si trova in una valle circondata da colline e molteplici vacche.

Greenock e' una via di mezzo tra Livorno e Follonica (come Follonica ha una Palazzo Azzurro circondato da case nane), solo che fa freddo e invece della cecina ti propinano roba ancora piu' pesante: si sviluppa pero' in pendio verso l'interno: io sto giustappunto un po' in salita, in una strada ignorata dal gran traffico, dato che porta verso il niente.

Particolarita' scozzesi: LA DOCCIA ELETTRICA. Una delle cose che non manca in nessuna casa e' il Kettle, cioe' la teiera elettrica. Un bonus che pero' poche case hanno e' la electric shower, genere di furniture che, quando presente, riceve grande spazio negli annunci. Si tratta di un cubo bianco grande grossomodo quanto una teiera e che funziona allo stesso modo. L'acqua pero', invece di sobbollire per il the', serve a farsi la doccia. Cio' garantisce una temperatura dell'acqua sempre costante, ma inversamente proporzionale alla forza del getto. In pratica, piu' uno vuole farsi una doccia calda, piu' vede assottigliarsi il rigagnolo d'acqua a lui concesso.
 
(La prossima volta la mia descrizione sara' piu' organica, lo giuro)

giovedì 22 maggio 2008

a proposito, "Io se fossi Dio"

Ho perso tempo a mettere on line delle mediocri esibizioni dei Bishop Allen e non ho messo il capolavoro gaberiano di cui qui sotto.
Ecco.


prova prova prova

questo post serve a verificare che posso pubblicare roba sul mio blog senza accedervi, direttamente dalla mia casella di posta. Già che ci sono però, vi informo che la mia vita ha Greenock ha avuto come effetto collaterale un amore sviscerato per "Io se fossi Dio" di Gaber, che ascolto ogni mattina quando vado a lavoro, dato che copre esattamente il tempo impiegato per arrivare all'IBM. L'altra canzone da cui non riesco a staccarmi è Flight 180 dei Bishop Allen: non ho avuto il coraggio di andare a leggermi il testo, e quello che ne capisco ascoltandola mi lascia nel dubbio che sia una roba vomitevolmente sdolcinata, e non voglio la conferma. Comunque, è meravigliosa.
vai, provo addirittura a fare l'embed di un video, via mail.
Anche se dal vivo non è che rendano tanto, sti qua.

mercoledì 21 maggio 2008

do not feed the gulls



A Largs, che è giusto una ventina di chilometri più a Est di dove sto io, i gabbiani sono veramente enormi e malvagi. La prima volta che sono stato a Largs era un tardo pomeriggio, piuttosto freddo e ventoso. Erano le sei di pomeriggio, e a Largs, a parte i fish&chips e i pubs, chiude tutto alle cinque. Io c'ero capitato per sbaglio: dovevo prendere il bus per Gourouk e sono salito automaticamente su quello che prendo per andare la mattina a lavoro, convinto che ci passasse. Comunque: nei dieci minuti che ho passato nella mia prima visita a Largs, l'unico altro essere umano in giro oltre me era un uomo che cercava di mangiare il suo cartoccio di pesce e patatine seduto su una panchina. Quattro enormi gabbiani (quando dico enormi non esagero, erano alti come un cane di taglia media, almeno) lo avevano circondato e gli facevano versi contro. Ogni tanto uno dei gabbiani cercava di avventarsi su di lui, e lui lo teneva lontano scalciando mentre continuava a ingurgitare patate di gran fretta.
Mi è sembrata una scena deliziosa.

lunedì 19 maggio 2008

la mia vita in newton street

La mia vita in Newton street e' un chiaro esempio dell'influenza dei condizionamenti culturali sulla percezione della realta'. Laddove io infatti vedo intollerabile mancanza di igene, i miei nuovi coinquilini intravedono un leggero disagio, una difformita' dalla condizione cui nella casa materna erano stati abituati, un velo misterioso, ma odoroso e appiccicoso, a volte marcescente, tra loro e gli oggetti.
Se la mia stanza non finisce di riempirmi di gioia, le condizioni della cucina al mio arrivo mi hanno spinto a comperare l'unico detergente sulla cui confezione viene assicurata la capacita' di debellare la salmonellosi. Nei due giorni successivi alla mia opera di pulizia, la situazione si e' pero' pericolosamente riavvicinata alle condizioni iniziali, e la mia chiacchierata con il coinquilino fashion (muscoloso, francese, amante della dance; l'altro e', credo, un nordico un po' panzuto e occhialuto che finora ha prodotto - da me udibili, per lo meno - solo rutti e sporadiche risate e, subito dopo il rutto con cui mi ha accolto in casa, anche il suo nome. Io pero' ero tramortito dalla novita' e non sono riuscito a capire come si chiami) mi ha confermato che essi si' avvertono il disagio principale della cucina (il lavello semi-intasato in cui loro continuano a buttare cibo, formando un poco simpatico strato di melma), ma lo attribuiscono al fatto che il lavello non abbia uno scarico di quarantacinque centimetri di diametro. Sto cercando di far passare l'idea che effettivamente loro hanno ragione, ma magari, per adesso, fintanto che questa cosa non si risolve, possiamo adattarci e buttare i resti di cibo nel secchio della spazzatura. Spero che la strategia abbia successo. Anche perche' il resto della casa - persino il bagno - va piuttosto bene.
Ho solo bisogno di un consiglio da voi, cari lettori: vivaddio ne' nella mia camera, ne' in bagno, ne' in cucina c'e' la moquette, ma in corridoio si'. Quindi: come diavolo si pulisce la moquette?

mercoledì 14 maggio 2008

Achab! capitolo quarto



il primo capitolo di Achab ad essere prodotto all'estero. Anche in questo caso mi scuso del disegno praticamente assente, ma l'improvvisazione è l'improvvisazione, e mi sono ritrovato a scrivere molto di più di quanto avessi immaginato. Per chi si fosse perso le puntate 1,2,3 e 3b, basta cliccare sull'etichetta achab! e sarete accontentati oltre ogni vostra più fosca precisione.
kind regards.

sabato 10 maggio 2008

venerdì 9 maggio 2008

il problema degli anziani a Greenock

qui a greenock, che è il posto in cui sono in questi giorni, gli anziani sono un problema: il servizio sanitario nazionale ha deciso di rifornire gratuitamente il viagra a tutti gli over sessanta, ma questo ha portato ad alcuni pericolosi side effects, e l'amministrazione comunale è dovuta correre ai ripari.

giovedì 8 maggio 2008

la morte uno e due

prima di andare via da pisa sono riuscito a fotografare alcune genialità.
la prima è il dittico dedicato alla morte da un ignoto ma geniale artista metropolitano: aulico, profondo, vagamente incomprensibile. (a parte che una delle sue due creazioni mi fa venire in mente il mitico "la vita è una tempesta ma prenderlo nel culo è un lampo", di autore sconosciuto).

la seconda genialità, molto meno aulica e molto più de panza, la posterò domani.

a spararle grosse, ci si becca sempre


ora: io avevo detto una cazzata, nel post precendente, ma scopro che la partita Padania - Tibet rientra nell'ambito di un progetto ben più ampio:

"IL CAMPIONATO DEL MONDO ALTERNATIVO - Già perché la Nf Board (ufficiosamente anche Non-Fifa -Board), una sorta di Fifa dei paesi non riconosciuti organizza un campionato che raggruppa territori ed entità quasi-statali, non completamente indipendenti e non iscritte alla Fifa in quanto associazioni non appartenenti a stati sovrani. La competizione si svolgerà a Gaellivare, nella Lapponia svedese, dal 7 al 13 luglio. Il Board comprende attualmente 22 membri (di cui 13 ufficiali, 6 provvisori e 3 associati) come la Repubblica Turca di Cipro Nord, la Lapponia e la Cecenia. Fondatore e attuale Segretario generale del NF-B è Luc Misson, avvocato dell'ex-calciatore belga Jean-Marc Bosman." (da Corriere.it)

uno non si può distrarre un attimo

cioè: è da tre giorni che sono in scozia, e vengo a sapere, tramite il sito di repubblica che un'improbabile lista dei ministri è già stata presentata, ma soprattutto che (cito letteralmente) "Il giuramento sarà domani alle 17, come aveva annunciato in mattinata Bossi dopo la consultazione al Quirinale preoccupato soprattutto di non perdere stasera il calcio d'inizio della partita di calcio Padania-Tibet all'Arena civica di Milano".
Cioè, io me ne vado da Milano e subito ci fanno lo scontro Padania-Tibet? cos'è il mondiale delle nazioni inesistenti (per motivi ben diversi, of course)? Chi presiede, il sindaco del Giappone, il prefetto dell'Islam o il presidente della libera nazione di  Carosino (TA)?
Come al solito mi perdo tutte le cose divertenti, uffa.

martedì 6 maggio 2008

giustificazione

non è che mi sono dimenticato dei miei doveri verso questo blog. è che, fra una cosa e un'altra, mi sono ritrovato ad EMIGRARE.
vi farò sapere, appena risolvo i miei problemi con le prese di sua maestà la regina.