martedì 3 agosto 2010

Poesie in Forma di Nota /18 - Animali grassi, con occhi piccoli e distanti

Ma quelli che una volta erano amici,
e che ora sono
animali grassi, con occhi piccoli e distanti*,
orrendamente infelici
(dell’orrenda infelicità degli scontenti appena)
sinofobi e cinofobi (solo per completezza omofobi,
distruttori anche
della speranza di una motivazione eufonica),
ha ragione Gianluca, a dirmi
che erano così anche un tempo,
quando pensavo che dividevamo tutto?
Che Francesco non capisse un cazzo era anche facile,
e qualcun altro pure,
chi ha mai messo in dubbio che non capisse niente?**
Ma di pochi ero sicuro, d’averli compresi,
e negli occhi cisposi e annacquati
non colgo niente di quello che erano, e che ero io allora:
Nel modo di scacciare le mosche che gli affollano i fianchi
nell’indifferenza per quelle che affliggono gli occhi,
nella lentezza con cui mi vengono incontro:
il dubbio di cosa adesso sia altro,
per i cinque o sei anni in cui ero distratto.


*(il cui sguardo è difficile evitare
a latitudini natali)

** e ho ancora pudore a dire tutti i nomi
come se poi qualcuno di loro
potesse mai leggermi
e capire di che parlo
(veramente)

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