venerdì 8 aprile 2011

La politica italiana è semplicemente una disputa filosofica fuori controllo (è un po' becera, oddai)

Nel tentativo di capire qualcosa della politica italiana, finora pensavo bastasse tornare indietro fino a Machiavelli, per avere in mano tutti gli strumenti. Che già è un passo in avanti rispetto allo schema che userei di pancia (che corrisponde più o meno a questa posizione: Berlusconiani e leghisti sono malvagi e/o stronzi e/o cretini, ma sempre almeno due delle variabili summenzionate).
Però, dicevo, tornare a Machiavelli e Guicciardini non è abbastanza. In realtà la lotta destra contro sinistra in Italia non è che l'ennesima riproposizione della disputa sugli universali.  

Per esempio: problema dei clandestini arrivati in questi giorni. Come si fa a risolverlo? Semplice, gli si da un permesso di soggiorno e improvvisamente non trovi un clandestino per le strade neanche a pagarlo a peso d'oro. E' la soluzione ideale al problema, come mai non c'ha pensato nessuno? Basta dare il permesso di soggiorno a tutti quelli che lo vogliono e BAM!, hai risolto il problema dell'immigrazione irregolare.
Oppure: c'è un problema relativo all'aver scopato una minorenne: basta cambiare la data di nascita o la definizione di minorenne. FACILISSIMO.
Oppure: accuse di falso in bilancio? basta cancellare il concetto e viene meno anche la realtà del fatto.
Credo di poter andare avanti per ore (per esempio: uno fa una dichiarazione registrata, si rende conto di aver detto una cappellata e la cataloga come FRAINTENDIMENTO: che ce vo?)
Bombardiamo paesi esteri? Non è mica guerra, è pace implementata, è dimenticarsi le bombe dove meno te l'aspetti, è distrazione.
Vai a puttane? No, sono AMICIZIE VARIOPINTE (credo questa l'abbia detta Cicchitto, di recente).
And so on.

A questo punto sono un po' confuso ma ho alcune ipotesi (ero partito dalla UNO, ma la DUE è forse più convincente).

 IPOTESI UNO: A destra sono REALISTI, cioè credono nell'esistenza degli universali, e credono siano loro a dare forma al mondo. Un realista puro crede che gli universali esistano da sempre o che siano stati creati da DIO prima della creazione delle cose: sono le categorie generali dell'esistente, ma non sono generalizzazioni: sono le cose ad essere specificazioni delle idee generali. La forma di realismo della destra italiana è però una forma soft, perché chi decide dell'esistenza dell'universale o della sua eventuale modifica in corsa è il consiglio dei ministri, cioè il primo ministro, cioè Berlusconi, cioè dio.
A sinistra, dunque, sarebbero NOMINALISTI: credono cioè ad un'esistenza oggettiva delle SINGOLE cose, a cui puoi cambiare nome, che puoi raggruppare sotto vari cappelli, ma che mantengono le loro fondamentali differenze e la loro esistenza individuale.

IPOTESI DUE: l'esatto contrario. A destra sono massimamente relativisti e nominalisti pensano che non ci sia niente di reale nei nomi con cui chiamiamo le cose, che possono perciò essere usati alla cazzo di cane, un po' come ci pare, e che puoi cambiare nome alle cose tutte le volte che ti pare, se ti fa comodo (cioè: se fa comodo al capo)
A sinistra sarebbero invece, NOMINALISTI: 22 mila immigrati clandestini rimangono tali anche se nella notte decidi di chiamarli tutti "simpatici villeggianti di passaggio diretti in FRANCIA": mentre il singolo clandestino può essere un profugo, un disperato un povero cristo ecc, tutti e ventidue mila sono una massa di immigrati clandestini o comunque un problema non risolvibile con un cambio di nome. E andare a puttane rimane andare a puttane anche se le chiami "grandi professioniste con un'ottima conoscenza dell'inglese che svolgono un apprezzatissimo lavoro in commissione".
E così via.

Ora che ho riportato la politica italiana nell'alveo di una disputa filosofica interminabile, so che la subiremo, più o meno in questi termini, PER SEMPRE.
Merda.

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